"L'universo è costruito su un piano di profonda simmetria che rappresenta la struttura più profonda del nostro intelletto." (Paul Valéry)
Cosa affascinante questa della simmetria speculare (enantiomorfismo)..
Viviamo in un luogo dove quasi tutto possiede almeno apparentemente questo tipo di simmetria, dagli atomi alle molecole, al DNA, agli amminoacidi all’intero mondo vegetale e animale.
Inoltre la simmetria speculare pervade tutto ciò che realizziamo.
Forse, dato che tutto ciò che ci circonda ha questa qualità simmetrica ( anche noi abbiamo due mani, due piedi, due occhi, due braccia, due gambe non sovrapponibili ma simmetrici sullo stesso asse ) è per noi una necessità creare oggetti con la stessa logica. Si direbbe che per l’essere umano è due il numero perfetto. O meglio, uno ed il suo opposto uniti in modo indissolubile ( zero ? ).
Nel mondo animale la simmetria assiale è la regola per quasi tutte le specie viventi, e anche nel mondo vegetale è sorprendente quanto la base di tutto ciò che osserviamo sia enantiomorfo.
Il nostro cervello è programmato per cercare sempre questa simmetria. Nell’arte si crea tensione visiva quando un’opera priva di simmetria ne suggerisce comunque la possibilità inducendoci così a ricercarla e a ricostruirla.
E se proviamo a suddividere una immagine in due parti e ricostruirla utilizzando una sola delle due metà riprodotta a specchio e unita dall’altra parte?
Il nostro cervello sa (per esperienza, vissuto, cultura ecc.) che è qualcosa di strano, di ‘sbagliato’ o addirittura ‘alieno’, trova corrispondenze che sono troppo evidenti, è inevitabilmente attratto al centro dell’immagine anche quando non ci sono linee convergenti ed è portato ad espandere la visione su entrambi i lati contemporaneamente (impossibile!). Quello che ne esce e che trovo incredibile è comunque quasi sempre una situazione di tensione visiva dove dovrebbe invece esserci l’assoluta staticità, un disorientamento che porta l’occhio a vagare per l’immagine cercando di sfuggire all’attrazione verso il centro ma restandone inevitabilmente invischiato. Mi pare che, in base a quanto forte si provi questa attrazione ( sicuramente diversa da soggetto a soggetto) ne esca una visione che può risultare armoniosa e consolatoria oppure apparire totalmente aliena e a volte fastidiosa...